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Distacco posteriore di vitreo

Il distacco posteriore di vitreo (DPV) è caratterizzato dalla separazione della porzione posteriore del vitreo dalla retina e dal nervo ottico.

Il vitreo è contenuto nei 2/3 posteriori dell’occhio, ha una consistenza gelatinosa, è formato per circa il 98% da acqua, inoltre da fibre collagene, cellule e sali minerali. Con il passare degli anni il vitreo va incontro ad un processo di degenerazione che porta, in genere, dopo i 60-70 anni al distacco posteriore di vitreo, che rappresenta quindi una condizione “quasi fisiologica”. Le condizioni che possono facilitarlo sono la disidratazione dell’organismo, i traumi, gli interventi chirurgici oculari come la cataratta, le infiammazioni endoculari (uveiti) e la miopia. Il distacco posteriore di vitreo è presente nel 50% dei pazienti oltre i 70 anni.

Sintomi

L’insorgenza del distacco posteriore di vitreo è caratterizzata dalla comparsa di corpi mobili fluttuanti (miodesopsie) di varia forma (ragnatela, puntini, filamenti, mosche volanti) che seguono i movimenti di sguardo e dalla comparsa di un’opacità fluttuante ad anello o a forma di C. Sintomi frequenti sono i fosfeni, che si manifestano come lampi luminosi simili a flash che durano frazione di secondo visibili in genere nella periferia del campo visivo. I fosfeni sono provocati dalla trazione del vitreo sulla retina, si evidenziano in particolare in seguito a movimenti bruschi del bulbo oculare.

In caso di comparsa improvvisa dei sintomi del distacco posteriore di vitreo bisogna sottoporsi urgentemente ad una visita oculistica perché la trazione del vitreo sulla retina, conseguente al distacco di retina,  potrebbe determinare una rottura retinica che, se non viene prontamente trattata con il laser, può portare al distacco della retina. Le rotture retiniche e di conseguenza il distacco di retina possono formarsi anche dopo giorni, settimane o mesi dal distacco posteriore di vitreo.

Diagnosi

La diagnosi si fa in seguito all’esame del fondo oculare che permette di individuare l’anello fibrosi di Weiss che rappresenta l’area del vitreo che è attaccato normalmente al nervo ottico e che in caso di distacco posteriore di vitreo risulta fluttuante nella cavità vitreale. Il distacco posteriore di vitreo può essere anche evidenziato con l’OCT e l’ecografia oculare. L’OCT ci permette di valutare se il distacco di vitreo e completo o incompleto.

Terapia

Non esiste una terapia in grado di risolvere completamento il disturbo. Si consiglia di bere molta acqua (almeno 1,5 litri al giorno), per idratare il corpo vitreo, assumere sali minerali con la dieta, mangiando frutta e verdura, o con integratori specifici. Bisogna evitare traumi e sforzi fisici. In caso di aumento improvviso dei corpi mobili o dei fosfeni bisogna sottoporsi subito a visita oculistica per il rischio di formazione di rotture retiniche che vanno trattate urgentemente con un barrage laser, in modo da provocare una cicatrizzazione ad anello intorno alla rottura, per evitare l’insorgenza del distacco di retina. Con il passare del tempo le opacità tenderanno ad essere meno visibili, anche per un processo di adattamento cerebrale.

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